Sommario
L'obiettivo - l'otturatore - il diaframma - indici di esposizione - mirino fotocamera - l'esposimetro - il telemetro - la pellicola - regola per una esposizione perfetta - La distanza iperfocale - La messa a fuoco all'infinito - Regole per utilizzare l'esposimetro analogico - Soggetti in movimento - La pellicola pancromatica - Fotografia con teleobiettivi - Consigli per la fotografia a colori - Misura dell'esposizione
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(Otturatore meccanico - elettronico, Image proprety Nikon)
Analogamente a ciò che facciamo con gli occhi, l’otturatore, aprendosi e chiudendosi in un tempo prestabilito dal fotografo, permette l’ingresso di una certa quantità di luce ad impressionare la pellicola o il sensore.
Gli otturatori si distinguono sostanzialmente in due tipologie:
- otturatori a lamelle
- otturatori a tendina
In vecchi esemplari di corpo macchina, l’otturatore era costituito da un’unica lamella metallica che si apriva e si chiudeva per far passare la luce, non consentendo un’ampia regolazione della luce entrante.
La possibilità di selezionare più velocità si ha con l’introduzione di un maggior numero di lamelle, disposte a raggiera, che consentono inoltre la “mezza posa” (luce entrante fino a che si tiene premuto il pulsante: modalità B) e la “lunga posa” (luce entrante fino a che si schiaccia nuovamente il pulsante: modalità T)
La seconda tipologia di otturatore è quella più pregiata. Infatti l’otturatore in questo caso è costituito da un nastro, davanti al piano focale, con fessura regolabile (due tendine che scorrono indipendentemente e formano una fessura ). Quando si scatta il nastro scorre più o meno velocemente, a seconda della velocità di otturazione prescelta.
La regolazione fra una velocità di otturazione e l’altra viene chiamata stop.
8 4 2 1 1/2 1/4 1/8 1/15 1/30 1/60 1/125 1/250 1/500 1/1000 1/2000 1/4000
(Alcuni esempi di tempi di otturazione in frazioni di secondi e non)
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